Milano 1946

Consegnate le casacche ai neorossoblù
Cueto con il 23 di Novak e Lono

Ivan Guerci e Piero Allara, grandi capitani del Milano, hanno consegnato le casacche rossoblù ai nuvi arrivi: Garavaglia ha il 2 (che fu di Mazzotti da allenatore), Andrea Pasotto il 20 (come Sheldon e Marzullo), il venezuelano Cueto giocherà con il 23 del grande Manzini, ma che utilizzarono altri pitcher stranieri come Novak e Lono (nella prima stagione), Dall'Agnese avrà il 33 di Andrea Balzani


Oggi giochiamo un po’ con i numeri. Con la consegna ufficiale delle casacche del Milano ai nuovi arrivati, effettuata da due bandiere rossoblù come Ivan Guerci e Piero Allara, i due giocatori che vantano il maggior numero di presenze nel Milano, possiamo raccontare un po’ la storia di queste maglie.

Alessandro Garavaglia, figlio d’arte (ma suo padre Roberto giocava con il 16), ha scelto il numero 2 che nella storia del Milano è stato soprattutto il numero di un grande manager come Mauro Mazzotti, che l’ha indossato per 350 partite dopo aver indossato il numero 1 da giocatore. Sul campo invece il numero 2 non ha avuto un grande utilizzo: il giocatore che l’ha indossato più volte è stato, proprio in tempi recentissimi, Giulio Negri, anche lui interno come Garavaglia: 90 presenze con questo numero tra il 2017 e il 22. A seguire Andrea Girasole nella sua prima esperienza milanese tra il 2007 e il 2011 per 50 partite. Un numero 2 importante è stato Davide Bassi, parmigiano, miglior battitore rossoblù del 1986, che però ha giocato a Milano solo in quella stagione. Tra i più famosi a vestire il 2 nel Milano c’è stato Giancarlo Mangini.

Numero 20 per Andrea Pasotto, un numero che negli anni d’oro del Milano è stato scarsamente utilizzato, sia ai tempi dell’Europhon, sia della Mediolanum. Il maggior numero di stagioni con il 20 appartengono a Luca Marzullo nel periodo United, mentre Marco Giulianelli lo ha indossato negli ultimi anni di carriera, dall’83 in poi. L’ultimo a indossarlo è stato Angelo Torrellas due anni fa, poi è passato al 17. Prima di lui lo portò per tre anni Morillo. Il più celebre numero 20 è stato però Dave Sheldon nel 1998.

Il cubano Randy Cueto ha scelto il numero 23, che nel Milano è stato soprattutto del grande Stefano Manzini (144 volte dal ’90 al ’92), ma anche di altri lanciatori come Tom Novak (46 volte nell’87) e Joel Lono nel suo primo anno in rossoblù (39 partite con la Bkv), prima di passare al 14. Numero 23 anche per Fabio Casiraghi nell’Ares Milano ’46, per Claudio Gaveni (sempre nella Bkv) e per altri due pitcher italiani, Sandro Torchio e Stefano De Rossi.

Per l’altro pitcher Garbriel Dall’Agnese il numero 33 che nella storia del Milano è legato soprattutto a un grande esterno come Andrea Balzani, campione d’Italia con l’Europhon negli anni Sessanta. Balzani l’ha vestito dal ’61 in poi per 165 partite. Alle sue spalle Paolo Bodini, che ha utilizzato il 33 negli anni dell’Ares Milano ’46, e Andrea Di Fonzo. Ma il 33 è stato per tanti anni soprattutto il numero di Angelo Fontana, prima da coach e poi per 48 partite da manager. 33 anche per Mario Mascitelli (nell’87) e nella stagione del rientro a Milano (il ’95) per Lino Capuozzo. Anche un altro italiano cresciuto in Venezuela (come Dall’Agnese) ha vestito il 33 nella sua unica stagione a Milano: Sandro Passarotto, fratello di Carlito.

18/04/2024
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